Cos'è La ConometriaLa conometria è una tecnica protesica in grado di:
Molte e vive sono state le motivazioni che hanno indirizzato il mio interesse verso l'argomento della protesi
telescopica, tanto da farne oggetto, forse troppo coraggiosamente, di una trattazione nel presente libro. Il tema, in
verità, mi ha sempre attratto in maniera particolarissima: al termine della mia esperienza di studente negli Stati
Uniti, nella scuola di specializzazione in protesi diretta dal professor Gino Passamonti, la discussione del caso
finale da me affrontato, verteva sulla protesi telescopica; lo stesso argomento trattava la prima conferenza che tenni
nel 1986 in Firenze. Oggi, nell'era dell'implantologia, può facilmente sembrare obsoleto spendere parole su una vecchia
tecnica che si basa essenzialmente sull'utilizzazione di denti pilastro difficili e spesso compromessi. In effetti, la
riabilitazione protesica su impianti comporta un beneficio che si presenta in un rapporto estremamente favorevole
rispetto al rischio. Ad esempio, la sostituzione di una protesi totale inferiore con una protesi fissa, a supporto
implantare, è quanto di più gratificante si possa immaginare tanto per il paziente quanto per il dentista stesso.
Purtroppo, la terapia implantare è ancora lungi dal rappresentare una panacea per tutte le occasioni, in quanto un buon
numero di pazienti presenta situazioni cliniche che non trovano adeguate indicazioni all'implantologia stessa, o non vi
accede per ragioni fisiche o psicologiche, ma è piuttosto disponibile ad "investire" sugli elementi naturali rimasti,
più o meno precari. Invero, una protesi telescopica ben fatta, può rappresentare senz'altro il migliore investimento.
Nella mia esperienza professionale attraverso gli anni, ho potuto constatare quanto spesso l'adozione del principio
telescopico non fosse motivato tanto da simpatia personale quanto piuttosto dall'assenza di soluzioni alternative. A
tal proposito, ho trovato ulteriore, confortante riscontro nelle analoghe deduzioni fatte da tanti stimatissimi
colleghi. Questo libro ha rappresentato per me un impegno sinceramente oneroso soprattutto perché ho trovato molto
difficile reperire quelle informazioni bibliografiche che mi permettessero di entrare nel vivo della materia. La
protesi telescopica, infatti, è sempre stata l'espressione di clinica e tecnica ad altissimo livello, mantenendo, però,
un carattere essenzialmente individuale, da "isola felice". Tutti, in Italia, hanno sentito parlare di protesi
telescopica: essa esiste ampiamente nel fornitissimo strumentario, nei corsi formativi per odontotecnici, ma in
letteratura è solo superficialmente considerata.
Oggigiorno la terapia riabilitativa tramite impianti come pilastri artificiali rappresenta una possibilità di trattamento
reale, i cui rischi (in condizioni ideali) sono limitati e statisticamente prevedibili. Spesso elementi dentali di
dubbia prognosi vengono giustamente sacrificati per cedere il posto ad impianti di rilevante importanza strategica. Una
protesi fissa, a totale supporto implantare, porta in genere a risultati di massima soddisfazione in termini di comfort
ed efficienza masticatoria. Tuttavia le fasi chirurgiche legate all'inserzione degli impianti trovano, a volte,
controindicazioni nello stato di salute o anche nella pura psiche del paziente. In presenza di elementi dentali residui,
la riabilitazione tramite protesi telescopiche liberamente rimovibili è, dal punto di vista clinico, particolarmente
gratificante, poiché risulta molto apprezzata dal paziente, che la trova sicura, efficace e confortevole. Essa
rappresenta molto spesso l'unico mezzo per sfruttare al meglio pilastri precari e mal distribuiti nell'arcata. Rispetto
alla miglior combinazione protesica amovo-inamovibile, la protesi telescopica costituisce una soluzione superiore per
la soggettiva sensazione di solido monoblocco protesico. La sua costruzione richiede spiccata motivazione, dedizione e
capacità tecniche, doti non sempre presenti in tutti gli odontotecnici. A volte, anche il ritorno economico non è
proporzionale all'impegno tecnico profuso. Forse in questi motivi è nascosta la spiegazione della diffusione tuttora
limitata di un tipo di protesi la cui efficacia è sempre più ampiamente riconosciuta e il cui apprezzamento, di
conseguenza, appare via via crescente da parte dei clinici e dei pazienti stessi.
In tutti i casi di riabilitazione protesica riteniamo doveroso, per il professionista, conoscere e considerare, tra le
varie opzioni, anche la protesi telescopica liberamente rimovibile dal paziente, con la consapevolezza che questa
rappresenta, al di là delle difficoltà tecniche di costruzione, una soluzione protesica di alto pregio e, generalmente,
il migliore "investimento" per gli elementi dentali residui del paziente. |
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